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La caduta dell'impero romano, quali furono le cause? pt. 1


Ciao lettori! Oggi parleremo di uno degli imperi più famosi della storia, l'impero romano! Ho deciso di suddividere questo argomento in due parti poiché risulterebbe molto lungo. Nel corso del III secolo questo subì un grave periodo di crisi, ma quali furono le cause? Andiamo a scoprirlo insieme!


Il tardo antico

Con il termine "tardo antico" si intende un periodo che va dal III fino al V secolo, considerato il periodo di decadenza dell'impero. La prima causa della crisi dell'impero romano fu la sua eccessiva vastità che rendeva difficile un'efficace esercitazione del potere. Un altro grande problema era la mancanza di una regola per la successione imperiale. Eredità dinastica, elezione e adozione era considerati validi e molto spesso vi erano colpi di stato. Nello stesso periodo la grandezza stessa dell'impero portò ad una cessazione dell'espansionismo romano che ricadde sui soldati. Quest'ultimi, non avendo uno stipendio, si guadagnavano da vivere attraverso i bottini di guerra, di conseguenza, questo generò un ulteriore problema con l'aggiunta di guerre civili che limitavano la protezione delle zone periferiche esponendole ad ulteriori pericoli.


Le riforme di Diocleziano

In questo clima d'incertezza, importanti furono le riforme messe in atto da Diocleziano. Costui prese il potere con le armi nel 284. Il primo passo per riorganizzare l'impero fu la modifica del criterio di successione imperiale e il governo dello Stato. Il territorio imperiale fu diviso in due parti: Occidente latino e Oriente greco governate rispettivamente da un imperatore chiamato "augusto". I due avrebbero designato due vici-imperatori chiamati "cesari" che dovevano affiancarli durante il loro incarico. Dopo vent'anni, gli augusti si sarebbero dimessi e i cesari avrebbero preso il loro posto designando a loro volta dei cesari. Questo sistema era assai complesso e per questo non funzionò mai. Un elemento da tenere in considerazione di questa riforma, è che le sedi dei due imperatori erano state poste a Nicomedia per l'Oriente, mentre per l'Occidente a Milano, mettendo in secondo piano Roma poiché considerata troppo lontana dai confini.

La riforma dell'esercito

In questo periodo vi fu anche una riforma militare. Una parte dell'esercito, i limitanei, fu messa a presidiare i confini. In provincia troviamo i comitantenses, pronti ad intervenire in caso di invasione. Infine, abbiamo i Palatini, coloro che operavano agli ordini diretti dell'imperatore. Per garantire la difesa di tutto il territorio, le grandi legioni precedenti furono ridotte da 5000 a 500 legionari.

La riforma fiscale

Diocleziano, per ovviare alla carenza di fondi dello stato, mise in atto una riforma fiscale senza precedenti in tutto il mondo Romano, centralizzando il fisco e imponendo due tipi di tasse, una sulla proprietà fondiaria, l’altra sul reddito. Lo stato esigeva le tasse perché doveva pagare l'amministrazione, ma soprattutto doveva mantenere gli eserciti. Diocleziano non capì che questo sistema di esazione fiscale ben presto avrebbe bloccato l’economia. Nel IV secolo l’inflazione divenne un problema incontrollabile, l’imperatore tentò di rivalutare il denaro senza ottenere l'effetto sperato.

La nascita di Costantinopoli

Come è stato detto in precedenza, la riforma legata alla successione imperiale non funzionò mai. Quando Diocleziano si dimise, il nuovo augusto d'Occidente, Costanzo Cloro, nominò come suo cesare il figlio, Costantino. Alla morte di Costanzo, Costantino eliminò i suoi colleghi riunificando l'impero nelle sue mani. Ben presto però capì che sarebbe stato impossibile governare in questo modo e così nel 330 fondò una seconda capitale nella parte orientale, Costantinopoli. Questa città era in una posizione strategica poiché collegava le province dell'Europa orientale a quelli dell'Asia Minore. Alla morte di Costantino, l'impero fu diviso nuovamente in due parti, da quel momento, eccetto con Teodosio I, l'impero non si riunì mai più.

La diffusione del cristianesimo

In questo clima di incertezza, vi fu un grande cambiamento in ambito religioso. Se fino a quel momento si pensava che l'imperatore fosse una sorta di creatura divina, la crisi del III corto ebbe come conseguenza la nascita di nuovi culti religiosi. Inizialmente il cristianesimo si diffuse nella parte orientale dell'impero e successivamente in quella occidentale dove i convertiti furono perseguitati per aver aderito al nuovo credo. Questa ostilità era legata soprattutto al fatto che i cristiani si rifiutassero di riconoscere lo status divino all'imperatore. La grande diffusione del cristianesimo era data dal messaggio che portava: pace, predicazione della carità ed uguaglianza. Solo nel 313 con l'Editto di Milano emanato da Costantino vi fu la libertà di culto e nel 380, grazie a Teodosio, fu emanato l'Editto di Tessalonica che rendeva la fede cristiana la religione ufficiale dell'impero.


Spero che questo articolo vi sia piaciuto, vi aspetto la settimana prossima per la seconda parte, a presto! ❤





 
 
 

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