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Eleonora d'Arborea, la giudicessa di Sardegna

Ciao a tutti! Oggi ho deciso di parlare della storia di Eleonora d'Arborea, giudicessa di Sardegna, famosa per aver realizzato la Carta de Logu di cui parleremo.



Biografia e situazione politica


Eleonora nacque a Molins de Rei, facente parte del Regno d'Aragona, nel 1347 da Mariano IV e Timbora di Roccaberti. In tenera età insieme ai fratelli Ugo e Beatrice si trasferirono in Sardegna dove il padre fu un dei maggiori governanti del giudicato d'Arborea e acceso sostenitore dell'indipendenza della regione da parte degli stranieri. Infatti, all'epoca la Sardegna era divisa in quattro entità territoriali autonome, chiamate giudicati (Torres, Arborea, Gallura, Cagliari), ognuna retta da proprie leggi e governanti. L’autonomia di questi territori venne meno quando il papa, nel 1297, elevò la Sardegna, assieme alla Corsica, al rango di regno, donandola come dominio feudale a Giacomo II, re d’Aragona. A questa situazione si oppose il giudicato d'Arborea, desiderosa di staccarsi dal potere Aragonese e così nel 1353 Mariano diede avvio alla guerra sardo-catalana. In questa visione politica anti-aragonese si lega anche il matrimonio di Eleonora con Brancaleone Doria avvenuto nel 1376 e che possedeva dei territori nella zona nord- occidentale dell'isola.


L'ascesa di Eleonora

Dopo l' omicidio del fratello Ugo, si presentò quindi il problema della successione poiché il ruolo sarebbe dovuto essere ricoperto dall'erede maschio. Eleonora decise di scrivere al Re d'Aragona per proporre come successore suo figlio Federico e di mandare suo marito direttamente a contrattare con lui. La volontà di Eleonora si legava agli ideali politici di suo padre e proprio per questo Pietro III, Re d'Aragona prese come ostaggio Brancaleone. Nel 1383, Eleonora si autoproclamò giudicessa di Arborea, seguendo l’antico diritto regio sardo, secondo cui alle donne era consentito succedere al padre o al fratello. Si nominò reggente per il figlio minorenne che riuscì a far eleggere giudice nell’assemblea della Corona de logu. Questo gesto fu interpretato dal re come un affronto per la sua autorità, in quanto non rispettava il principio del vincolo vassallatico, leso nel preciso istante in cui i “sindici” dei villaggi sul territorio del giudicato avevano prestato giuramento nelle mani di Eleonora. Alla fine però tra i due iniziarono della trattative di pace e nella primavera del 1385 arrivò in Sardegna il plenipotenziario regio Gilberto de Campllonch. Le trattative durarono tre anni, ma alla fine la prepotenza di Eleonora fu piegata anche grazie all’uso che gli aragonesi fecero del loro ostaggio.

La carta de Logu

Una delle azioni più famose messe in atto da Eleonora è stata quella di aggiornare la Carta de Logu che precedentemente era stata promulgata dal padre e dal fratello. Questa Carta era composta da 198 capitoli su norme di diritto civile e penale e servì per regolare in modo chiaro i vari settori della vita dei cittadini del giudicato. Fu scritta in lingua logudorese, in modo che le leggi in essa contenute fossero di facile comprensione per i sudditi. La sua importanza è testimoniata dal fatto che rimase in vigore fino alla prima metà del XIX secolo, quando infine nel 1827 fu adottato il Codice Feliciano. Tra i punti più importanti, ricordiamo l’importanza data al fattore soggettivo del reato, la sensibilità ambientalistica (erano previste norme severe contro coloro che appiccavano incendi) e riguardava anche le pene previste contro gli stupri (nel caso di violenza carnale nei confronti di una nubile, il matrimonio riparatore era ammesso solo col consenso della donna).


Morte

Eleonora morì nel 1404 a causa di una delle tante epidemie dell'epoca. Purtroppo non abbiamo ritratti di questa donna , a parte il ritratto che ritroviamo nella Chiesa di S. Gavino Montereale anche se non si ha la certezza che sia lei la donna raffigurata. Se volete leggere qualcosa su di lei su Amazon trovate un libro dal titolo "La Giudicessa"


Spero che questo articolo vi sia piaciuto, a presto. ❤️

 
 
 

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